Territorio e Storia

Ultima modifica 14 dicembre 2020

Storia di Siziano
Siziano ha certamente conosciuto la civiltà romana, se è vero che Sitianus compare in antichissimi documenti accanto ai nomi di Vico Major (Villamaggiore) e vicus Audulfi (Vidigulfo). Successivamente si narrerà di Siziano chiamandolo Sestenzanum, Seticianus, Siccianus. Tuttavia è Setenzanum che il Papa Eugenio II nomina rivolgendosi, con bolla pontificia, all'Arcivescovo di Milano, fatto citato dallo storico Giulini autore delle famose "Memorie". All'epoca delle centuriazioni. il territorio di Siziano fu diviso ed assegnato ai legionari di Roma che lo avevano conquistato e questi lo resero fertile e coltivato. Quando, sotto la pressione delle orde barbariche l'Impero di Roma si sfasciò, la pianura fu abbandonata e Siziano, come gli altri piccoli centri, rimase a galleggiare sulle paludi circondate da foreste. Tale situazione permase sino a quando, per opera dei frati di Chiaravalle e della Certosa, con imponenti opere di sistemazione dei canali e livellamento dei terreni, il territorio fu risanato. Ancora oggi godiamo dei benefici delle opere di questi laboriosi monaci. La posizione strategica di Siziano ed il suo essere collocato sulla strada fra Pavia e Milano, fecero si che questo agglomerato abitativo, fin dai tempi più remoti, fosse terra di passaggio di eserciti di ogni provenienza. Lasciamo alle spalle le legioni romane per citare la prima battaglia che la storia ricordi che ebbe come teatro Siziano, avvenuta nell'anno 568 fra l'esercito guidato da Flavio Longino, proclamato dall'Imperatore romano d'Oriente Giustino II Governatore d'Italia, ed i Longobardi in procinto di assediare Pavia. Sotto il dominio dei Franchi, le campagne di Siziano ospitarono Carlo Magno, che pose il campo a noniano, l'attuale Grignano.
Storia delle opere pubbliche a Siziano

Dopo che Siziano diviene Comune con Regio Decreto del 25 maggio 1863, il paese acquista credibilità verso le banche per ottenere i finanziamenti necessari a realizzare opere pubbliche. Da tempo la Giunta Comunale desiderava avere una struttura propria per unificare le tre classi elementari e gli uffici municipali al tempo sparsi qua e là nel paese in locali presi in affitto e fu così che nel 1870 fu deciso di contattare un istituto di credito milanese per ottenere un prestito a tal fine. Ottenuto il finanziamento si dovette individuare l'area idonea per erigere l'edificio. La scelta cadde su quel lotto di terreno che costeggia la piazza principale e la strada che conduce alla stazione, dove oggi ha sede il centro diurno per anziani. A quel tempo quel terreno di 605 metri quadrati faceva parte di Villamaggiore ed era proprietà del Barone Sabino Leonino e fu acquistato per 2 lire al metro quadrato. La gara d'appalto se la aggiudicò la piccola l'impresa di Francesco Castelli, con suo figlio Pietro; avevano a Casatico una tettoia di legno che fungeva da magazzino e l'esperienza e la buona volontà fece sì che i lavori iniziati il 1° marzo 1882 terminassero con l'inaugurazione nel maggio 1885. Al piano terra alloggiavano le tre classi elementari ed il primo piano fu occupato dagli uffici Municipali. I servizi igienici, se così si possono chiamare, erano all'aperto sotto il "suchè": un pergolato per le zucche in uso ancora oggi. Ma gli scolari residenti fuori dall'abitato che dovevano raggiungere la scuola a piedi erano meno fortunati ed il disagio lo vivevano maggiormente in inverno e fu così che l'Amministrazione Comunale dovette provvedere anche a loro, soprattutto dopo la costruzione di Cascina Adelina nel 1898. Il Comune di Lacchiarella, dal quale dipendevano questi abitati, incentivò il Municipio di Siziano a fronteggiare la situazione e furono edificate delle aule a Villamaggiore che in quegli anni contava circa 350 abitanti mentre la cura delle anime dipendeva dalla parrocchia di San Bartolomeo. Così si conclude il secolo con l'allestimento di aule anche a a Gnignano e Campomorto. Il nuovo secolo inizia con l'ingresso nell'Amministrazione Comunale di Guglielmo Castelli, personaggio di spicco che, prima da assessore, poi da sindaco, si distinse per l'apporto di benessere e cultura al paese. Nel 1918 viene istituita la IV classe elementare a cui segue la V nel 1926. Tra il 1931 ed il 1934 l'originario edificio scolastico venne ristrutturato, dotandolo di servizi igienici con acqua corrente; si riunirono in un sol luogo tutte le classi sotto la sovrintendenza della direttrice didattica Signorina Erminia Ventura. La guerra avanza e nel 1942 iniziarono i bombardamenti: la gente di città cercò rifugio in campagna ed il Comune a seguito di un'ordinanza prefettizia, dovette lasciare libere le aule scolastiche per ospitare gli sfollati; noi ragazzi, compreso il sottoscritto che qui vi narra queste vicende, continuammo gli studi con un doposcuola organizzato dal Parroco Don Angelo Bernardelli. Nel 1944 gli sfollati dovranno cedere quelle aule ai tedeschi fino alla fine della guerra. Un nuovo capitolo per la scuola si apre nel 1960 con l'inserimento nell'Amministrazione di Edoardo Castelli che con Don Enrico Castiglioni fece costruire nel giardino parrocchiale nuove aule per alloggiare le scuole medie. Una svolta decisiva fu data dall'Amministrazione Pasi che negli anni '80 diede inizio alla edificazione delle nuove scuole in via Pavia poi completate ed ampliate con la scuola secondaria, come le vediamo noi oggi, dai suoi successori Angelo Zucchi e Massimiliano Brambilla.